Ecoreati: i 5 nuovi delitti contro l’ambiente

Ecoreati: i 5 nuovi delitti contro l’ambiente

La legge 22 maggio 2015 n.68, „Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente“, introduce cinque nuove fattispecie delittuose contro l’ambiente e inasprisce pene e sanzioni.

LA NUOVA LEGGE

Sulla Gazzetta Ufficiale n.122 del 28/05/2015 è stata pubblicata la Legge n. 68 del 22 maggio 2015 titolata „Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente, che è entrata in vigore dal 29 maggio successivo.

Il provvedimento, già approvato in prima lettura da entrambi i rami del Parlamento:

  • introduce nel codice penale un nuovo, autonomo, Titolo, dedicato ai delitti contro l’ambiente;
  • modifica il Codice dell’Ambiente, istituendo una specifica disciplina per l’estinzione degli illeciti;
  • inasprisce le sanzioni previste per alcuni illeciti.

LE 5 TIPOLOGIE DELITTUOSE

L’articolo 1, comma 1, del disegno di legge prevede le seguenti fattispecie delittuose:

  1. Il delitto di inquinamento ambientale, che punisce chiunque cagioni una compromissione o un deterioramento significativo e misurabile dello stato preesistente di acqua, aria, suolo o sottosuolo.
  2. Il delitto di disastro ambientale, che punisce chiunque cagioni un’alterazione irreversibile dell’equilibrio di un ecosistema, o un’alterazione la cui eliminazione risulti particolarmente onerosa e conseguibile solo con provvedimenti eccezionali, oppure l’offesa all’incolumità pubblica con riferimento sia all’estensione ambientale che alla portata degli effetti lesivi per le persone.
  3. Il delitto di traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività, che punisce chiunque abusivamente ceda, acquisti, trasporti o comunque abbia a che fare illeggittimamente con materiale ad alta radioattività.
  4. Il delitto di impedimento del controllo, che punisce chiunque impedisca, intralci o eluda l’attività di vigilanza e controllo ambientale ovvero ne comprometta gli esiti negando o ostacolando l’accesso ai luoghi o mutandone artificiosamente lo stato. Laddove l’impedimento sia posto con mezzi meccanici deve esserne inoltre disposta la confisca.
  5. Il delitto di omessa bonifica, che punisce chiunque non provveda alla bonifica, al ripristino e al recupero dello stato dei luoghi. L’ordine può derivare direttamente dalla legge ma anche da un ordine del Giudice o della Pubblica Autorità.

PENE, AGGRAVANTI E ATTENUANTI

I delitti contro l’ambiente sopra elencati vengono puniti, a seconda della gravità con un periodo di reclusione che va dai 6 mesi ai 15 anni (i quindici per il solo delitto di disastro ambientale) ed una multa dai 10.000 fino ai 100.000 euro.

Aggravanti sono previste quando i delitti contro l’ambiente vengano commessi in un‘area naturale protetta o sottoposta a vincoli oppure in forma associativa. Una ulteriore aggravante è la cosiddetta „aggravante ambientale„, che prevede un aumento di pena quando un qualsiasi reato venga commesso allo scopo di eseguire uno dei delitti contro l’ambiente sopra citati.
Il Giudice deve sempre comunque ordinare la confisca dei prodotti e/o dei profitti del reato, che devono essere messi nella disponibilità della Pubblica Amministrazione. E‘ fatta salva una clausola di salvaguardia che tutela i terzi estranei al reato escludendo l’obbligatorietà della confisca qualora i beni appartengano a questi ultimi.

Nel caso dei delitti di inquinamento ambientale e di disastro ambientale è prevista la colposità del reato, in questo caso le pene sono diminuite da un terzo a due terzi.
Inoltre all’interno del disegno di legge è introdotta la disciplina del ravvedimento operoso, per la quale chi si adopera per evitare che l’attività illecita sia portata a conseguenze ulteriori o provvede autonomamente alla messa in sicurezza, bonifica, e, dove possibile, al ripristino dello stato dei luoghi, beneficia di una diminuzione della pena da metà a due terzi. Le attività riparatorie devono comunque avvenire concretamente prima che sia dichiarata l’apertura del dibattimento di primo grado.

Immagine „SL-1Burial“ di John R. Giles, EPA – http://ar.inel.gov/images/pdf/200311/2003110400237GSJ.pdf. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons – https://commons.wikimedia.org/wiki/File:SL-1Burial.jpg#/media/File:SL-1Burial.jpg

 

Über Cristiano Cinacchio

Classe 1985, laureato nel 2011 in Scienze della Comunicazione presso l'Università di Milano-Bicocca, con tesi in marketing relazionale e fidelizzazione del cliente. Nel marzo 2012 entra a far parte di DENIOS, in un primo momento come updater del db clienti. Da maggio 2013 è responsabile online marketing di DENIOS Italia e content manager di sito web e blog. Negli anni passati in DENIOS ha sviluppato grande familiarità con le tematiche riguardanti lo stoccaggio e la sicurezza sul lavoro nonchè un grande interesse per l'ecologia, la tecnologia industriale e le fonti di energia eco-compatibili.

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