Istat: la spesa ambientale delle Amministrazioni Comunali è in calo

Istat: la spesa ambientale delle Amministrazioni Comunali è in calo

Secondo le ultime analisi dell’Istituto di Statistica la spesa ambientale sostenuta dalle Amministrazioni Comunali negli ultimi anni è in calo al nord e al centro Italia. In controtendenza il sud dove si registra un lieve incremento.

LA SPESA AMBIENTALE

Secondo il rapporto dell’Istat “La spesa ambientale delle amministrazioni regionali“ negli ultimi anni sta progressivamente calando la somma erogata dal Pubblico Settore per la tutela dell’ambiente.

Secondo quanto definito dalla normativa europea, col termine spesa ambientale si definisce il costo degli interventi intrapresi al fine di prevenire, ridurre o riparare danni all’ambiente derivanti dalle attività dell’uomo.

Tra questi costi si annoverano la protezione del suolo e delle falde acquifere, la protezione dall’inquinamento gassoso e la protezione dell’aria che respiriamo, lo smaltimento dei rifiuti, la protezione dall’inquinamento acustico e la tutela della biodiversità.

DATI NON POSITIVI

In base a quanto si legge sul rapporto i dati non sono positivi. Negli ultimi anni si è passati da una spesa di circa 4,5 milioni di euro ad una cifra inferiore ai 4 milioni, corrispondente a circa 64,2 euro per abitante, con un’incidenza sul PIL dello 0,23%.

Nonostante la crisi economica, secondo i dati dell’Istat il calo di spesa viaggia in maniera inversa rispetto al PIL. Maglia nera della contrazione è infatti il nord-ovest industrializzato con un calo del 22%, seguito dal centro con il 17% e dal nord-est col 12%. A sorpresa invece il sud evidenzia un leggero aumento delle spese (0,6%).

Anche l’analisi delle regioni presenta notevoli sorprese e vede consegnare la palma di regioni più virtuose all’Umbria e alla Campania, con un aumento medio rispetto agli anni precedenti di quasi il 50% di spesa.

SPESA PIU‘ INGENTE: LA PROTEZIONE

La spesa più ingente sostenuta dalle Amministrazioni Italiane, con quasi 2,5 milioni di euro, 65% della spesa totale, riguarda „gli interventi di protezione dell’ambiente„. Fanno parte di questa voce tutti gli interventi atti a salvaguardare l’ambiente da fenomeni di inquinamento del suolo e delle acque o di degrado quali erosione del suolo o perdita di biodiversità.

Il restante 35% è destinato alla „gestione delle risorse naturali“ per la salvaguardia delle risorse paesaggistiche, idriche ed energetiche. Naturalmente la ridistribuzione della spesa può variare da regione a regione in base alle singole esigenze del territorio.

Purtroppo tra le spese in contrazione dominano quelle di ricerca e sviluppo, punti cardine sui quali un paese dovrebbe investire. La diminuzione più forte riguarda infatti la ricerca e sviluppo per la protezione dell’ambiente, con un calo del 40% di investimento, ma anche la ricerca e sviluppo per l’uso delle risorse naturali è una delle aree più colpite con un ribasso del 25%.

Per saperne di più

Il comunicato ufficiale dell’Istat

Immagine di copertina Visto sul mare dal Conero; autore Massimo Macconi – maggio 2005

 

 

Über Cristiano Cinacchio

Classe 1985, laureato nel 2011 in Scienze della Comunicazione presso l'Università di Milano-Bicocca, con tesi in marketing relazionale e fidelizzazione del cliente. Nel marzo 2012 entra a far parte di DENIOS, in un primo momento come updater del db clienti. Da maggio 2013 è responsabile online marketing di DENIOS Italia e content manager di sito web e blog. Negli anni passati in DENIOS ha sviluppato grande familiarità con le tematiche riguardanti lo stoccaggio e la sicurezza sul lavoro nonchè un grande interesse per l'ecologia, la tecnologia industriale e le fonti di energia eco-compatibili.

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