Oggi, 28 aprile, si celebra la Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro, istituita nel 2003 dall’ILO (Organizzazione internazionale del lavoro). Il tema scelto per l’edizione di quest’anno è ”Salute e sicurezza nell’utilizzo di prodotti chimici sul lavoro”.
LA SITUAZIONE IN ITALIA
Oggi, in tutto il mondo, si celebra la Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro, una ricorrenza istituita nel 2003 dall’ILO (Organizzazione internazionale del lavoro) per sensibilizzare cittadini e istituzioni alle questioni della salute e sicurezza sul lavoro e diffondere la cultura della sicurezza e del lavoro dignitoso, richiamando l’attenzione sull’importanza della prevenzione degli infortuni.
Malgrado l’attenzione sull’argomento dei mass media e soprattutto dei new media sia in crescita esponenziale, il 2014 non è stato finora un anno felice per l’Italia. Secondo l’Osservatorio indipendente di Bologna sono 169 i morti per infortuni sui luoghi di lavoro dall’inizio dell’anno, +20,3% rispetto allo stesso giorno del 2013, con maglia nera di regione con più decessi al Piemonte (17), seguito a ruota dalla Lombardia (15).
In Italia la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro sono regolamentate dal „Testo unico sulla sicurezza sul lavoro“, entrato in vigore nel maggio 2008, e dalle relative disposizioni correttive. Questo decreto ha avuto molti precedenti normativi storici ed altri più recenti, ma il più importante è sicuramente la legge 626/1994, che è stata completamente trafusa nel testo unico, e che ha introdotto in Italia la figura dell‘RSPP.
LA LEGGE 626
Il Decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 è un atto normativo della Repubblica Italiana emanato nel 1994 per regolamentare la sicurezza sui luoghi di lavoro. Secondo ciò che è riportato nel testo ufficiale, esso:
- introduce sanzioni penali per i trasgressori;
- obbliga i datori di lavoro a pubblicare una documentazione di valutazione complessiva del rischio;
- determina una responsabilità in solido delle aziende appaltatrici nei confronti di quelle subappaltanti;
- prevede la sospensione delle attività fino alla messa in regola, nelle aziende che non rispettino la 626, abbiano più del 20% dei lavoratori in nero, ovvero sottopongano i dipendenti a turni di lavoro maggiori di quelli consentiti dai Contratti Nazionali di categoria;
- introduce nuove figure lavorative create al fine di formare ed informare i lavoratori sui rischi sul luogo del lavoro: „rappresentante dei lavoratori per la sicurezza“, che deve essere eletto dai lavoratori stessi e la figura del „Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione“, scelto dal datore di lavoro.
FOCUS SULL’UTILIZZO DEI PRODOTTI CHIMICI
Il tema della Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro nel 2014 è ”Salute e sicurezza nell’utilizzo di prodotti chimici sul lavoro”, una scelta da parte dell’ILO atta a sottolineare quanto ancora si possa fare per informare, regolamentare e proteggere adeguatamente i lavoratori in questo ambito.
“Le sostanze chimiche sono fondamentali – sottolinea l’ILO – nella vita moderna e continueranno ad essere prodotte e utilizzate sui luoghi di lavoro. L’azione concertata dei governi, dei datori di lavori, dei lavoratori e delle loro organizzazioni – avverte – può promuovere la gestione razionale dei prodotti chimici e realizzare un equilibrio adeguato tra i vantaggi che rappresentano le sostanze chimiche e le misure preventive e di controllo degli effetti indesiderati sui lavoratori, sulla popolazione e sull’ambiente. Tuttavia – pone l’accento l’Organizzazione – anche se, negli ultimi anni, sono stati compiuti progressi significativi in materia di regolamentazione e di gestione delle sostanze chimiche, e nonostante l’azione continua dei governi, dei datori di lavoro e dei lavoratori per ridurre gli effetti negativi dell’utilizzo di sostanze pericolose a livello nazionale e internazionale, tutto ciò è ancora insufficiente. Continuano ad esserci incidenti gravi, con conseguenze negative per la salute umana e per l’ambiente. I lavoratori direttamente esposti a sostanze pericolose dovrebbero avere il diritto di lavorare in un ambiente sicuro e salubre, e di essere adeguatamente informati, formati e protetti”.
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COLLEGAMENTI ESTERNI
Il sito dell’International Labour Organization