Stasera parte la Coppa del Mondo di calcio! Si comincia alle ore 22:00 con la partita inaugurale tra gli organizzatori del torneo, il Brasile, e la Croazia. Ma la kermesse carioca sarà ricordata come la prima edizione di mondiali eco-sostenibili.
IL BRASILE: TERRA DI SPIAGGIE, PROBLEMI SOCIALI E INQUINAMENTO
Ormai quasi 7 anni orsono il Brasile si è visto assegnare dagli organismi federali competenti l’onore, e l’onere, di organizzare i campionati mondiali di calcio 2014. Merito di una tradizione calcistica consolidata, di un palmares che nessuno può vantare (vittorioso in cinque kermesse mondiali e prima squadra al mondo a raggiungere la terza vittoria guadagnando di diritto l’ambita Coppa Rimet), ma anche di un‘economia in costante crescita, grazie al turismo ed ai settori industriali energetico ed aeronautico, motori trainanti dell’economia del paese.
Ma se lo scenario economico è roseo, altrettanto non si può dire dello scenario ambientale. Il Brasile ospita il polmone verde della terra, la foresta amazzonica, un territorio immenso, a tratti inesplorato, che negli ultimi decenni si è notevolmente ridotto a causa del disboscamento. Le grandi deforestazioni vengono attuate per rispondere alla crescente domanda della popolazione di legno e soia, ma il taglio delle piante rilascia nell’aria anidride solforosa e ossido di azoto che causano la caduta di pioggie acide, con conseguenti ripercussioni sulle piante stesse, sui corsi d’acqua e sulla fauna. L‘inquinamento dell’aria è altresì pesante visti la diminuzione del livello di ossigeno a fronte di emissioni sempre crescenti di carbonio da parte di automobili ed industria.
Un altro problema gravoso sulle spalle della nazione brasiliana è quello riguardante lo smaltimento dei rifiuti. Il Brasile ha una produzione giornaliera di oltre 160.000 tonnellate di rifiuti. Un numero destinato a crescere esponenzialmente nel mese in cui si disputeranno le partite, visto l’afflusso in massa di tifosi da ogni parte del mondo. I tre-quinti delle municipalità brasiliane dispongono solo di discariche a cielo aperto, e più esse diventano estese più i terreni limitrofi corrono il rischio di diventare tossici.
I MONDIALI ECO-SOSTENIBILI
A causa di questo scenario ed in previsione dell‘impatto ambientale che la kermesse carioca sicuramente porterà, la FIFA e il Brasile hanno messo in campo varie iniziative per cercare di mitigare gli effetti sull’ambiente dell’evento dell’anno.
Sono stati istituiti progetti per il recupero e la raccolta differenziata dei rifiuti all’interno degli stadi, in modo che le grandi discariche non vadano a risentire oltremodo dei rifiuti generati durante le partite. Il riciclo della plastica negli anni ha inoltre permesso di dotare gli stadi che hanno beneficiato di rinnovamenti e quelli costruiti ex-novo di poltroncine in materiale riciclato.
E‘ stato studiato, inoltre un piano per la riduzione delle emissioni dei trasporti pubblici locali e degli aerei, e ciò, unito ai recentissimi scioperi del personale dei trasporti di volo e di terra ha ulteriormente, anche se involontariamente, migliorato la qualità dell’aria. In alcuni stadi sono stati installati anche sistemi di illuminazione a impatto ridotto basati sull’energia rinnovabile dei pannelli fotovoltaici.
Anche la Nike, storica azienda di abbigliamento sportivo nonchè partner tecnico svariate nazionali impegnate nella coppa del mondo, ha dato il suo contribuito creando divise da gioco composte da una percentuale di plastica riciclata. Le squadre che indosseranno le „maglie ecologiche“ sono: (Brasile, Francia, Grecia, Portogallo, Usa, Australia, Corea del Sud, Croazia, Inghilterra e Olanda).
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Di copertina: Foto: Wilsom Dias/Abr Questa fotografia è stata prodotta dall’Agencia Brasil
Nel testo: Di Tetraktys (Opera propria) [CC-BY-SA-3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0) o GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html)], attraverso Wikimedia Commons