Le trombe d’aria di alcune settimane fa hanno provocato uno sversamento di idrocarburi e solventi dalle conduttore dell’azienda Carmagnani nel torrente Varenna, nel quartiere del ponentino genovese di Pegli.
SVERSAMENTO DI IDROCARBURI
Un forte odore acre e piccole bolle nerastre che a contatto con l’acqua resistevano pochi secondi prima di sciogliersi. Questo il preoccupante panorama nel quale si imbattuto un anziano che la scorsa settimana stava passeggiando sulla sponda del torrente Varenna, nel quartiere genovese di Pegli, location che già 27 anni fa aveva vissuto attimi tremendi quando un incidente era costato la vita a tre operai.
Secondo le ricostruzioni dell‘ARPAL il forte temporale con tromba d’aria che si era abbattuto sul Ponente genovese, con la pioggia che ha ingrossato il Varenna, avrebbe sottoposto ad elevate pressioni le grosse condutture di Eni e di Carmagnani, aziende di trattamento di oli e idrocarburi, provocando alcune fessure nei tubi e la conseguente perdita di solventi. Il rischio poteva essere anche maggiore: qualcuna di queste tubazioni che collegano il Porto Petroli ai depositi sulla terraferma e che sono sistemate dentro l’alveo del torrente, sarebbe addirittura potuta esplodere con conseguenze gravissime.
Chiamate in causa sono Eni (ex Snam) ed „Attilio Carmagnani“ con i loro depositi di Multedo, inserite dal Ministero dell’Ambiente nell’elenco delle 14 aziende genovesi ad alto rischio di incidente: relativamente alla vicenda di giovedì scorso dovranno rispondere di „procurato inquinamento ed emissioni di sostanze pericolose“, del reato previsto dall‘articolo 674 del codice penale.
IL PRONTO INTERVENTO DI CARMAGNANI
L’azienda „Carmagnani„, che solo poche settimane prima aveva presentato un piano per un ulteriore messa in sicurezza dello stabilimento, oltre ad essersi resa prontamente disponibile alla ricerca del danno, a contenere le perdite ed a provvedere alla bonifica, avrebbe presentato ai vigili urbani una sorta di „autodenuncia“, ammettendo che le sostanze potrebbero arrivare dalle sue condutture.
„Lo sversamento di idrocarburi è stato subito circoscritto, e abbiamo subito preso provvedimenti affinchè il danno non finisse in mare“ dichiara Giorgio Bonetti, A.D di Carmagnani, ammettendo „All’inizio eravamo pressochè certi di non essere coinvolti, poi però abbiamo dovuto appurare la provenienza del materiale dalla nostra azienda. Stiamo verificando che non ci siano altri danni non visibili, speriamo di tornare alla normalità in tempi rapidi„.
L’azienda, che ha le sue cisterne tra l’Aurelia e via Cassanello, è stata la prima ad installare le panne assorbenti ed a far partire gli interventi di contenimento. Nel frattempo, il Comune ha deviato il torrente, appunto per evitare che l’acqua trascini le perdite di idrocarburi in mare, all’interno del Porto Petroli.
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