Lo scorso 21 maggio Legambiente e Radicali Italiani hanno preparato congiuntamente un manifesto per cambiare la fiscalità su risorse energetiche e ambientali, bloccando gli incentivi per il consumo di risorse ambientali ed i sussidi anti-ecologici per premiare l’innovazione e ridurre le tasse su lavoro e imprese.
I SUSSIDI ANTI-ECOLOGICI
Legambiente, nel suo “Manifesto sulla fiscalità ambientale”, si concentra contro i sussidi anti-ecologici e tutti gli sconti che incentivano addirittura lo spreco di risorse, il consumo di suolo e riserve idriche e lo sfruttamento di energie fossili.
Esenzioni sulle accise agevolanti l’utilizzo di combustibili fossili, che causano all’Italia salate multe dell’UE per lo sforamento del livello delle polveri sottili, sussidi alle fonti fossili nella bolletta energetica, canoni di concessione per lo sfruttamento delle cave o delle sorgenti di acque minerali elargiti dalle Regioni a prezzi iniqui, sono alcuni degli sprechi sulle quali l’associazione punta il dito. Legambiente stima che lo spreco annuale sia quantificabile in oltre 10 miliardi di euro.
La somma potrebbe essere dirottata verso misure per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, per ridurre la cementificazione a favore della riqualificazione edilizia e per rilanciare le energie rinnovabili.
LA PROPOSTA
Il manifesto propone di correggere queste distorsioni eliminando sussidi anti-ecologici e sconti fiscali alle fonti fossili e introducendo regole di tutela, di tassazione e di assegnazione trasparenti in tutta Italia per cave, acque minerali, concessioni balneari, consumo di suoli.
Gli interventi proposti prevedono la contemporanea riduzione della pressione fiscale sui redditi da lavoro e impresa con aumento del potere d’acquisto per tutte le categorie che oggi non beneficiano di sconti antiecologici. I sussidi potrebbero inoltre venire dirottati verso tutte quelle imprese che perseguono uno sviluppo eco-sostenibile, il recupero ambientale e la rigenerazione urbana con bonifica di suoli inquinati, riutilizzo di aree dismesse e messa in sicurezza del territorio.
Proposte che aiuterebbero il paese ad uscire dalla crisi, il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza è molto chiaro nel suo pensiero: „Dalla crisi si deve uscire attraverso idee nuove, investimenti in riqualificazione e innovazione ambientale. Trovare le risorse è possibile, senza dimenticare i benefici di un ripristino della legalità e della trasparenza in settori importanti come le cave e il demanio marittimo, il consumo di suolo, lo sfruttamento delle risorse idriche“.
LE PROSSIME AZIONI DI LEGAMBIENTE
Legambiente crede fermamente in questo progetto e a chiosa del proprio Manifesto indica 4 punti di azioni future per la diffusione e la messa in atto dei contenuti:
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Lancio di campagna di sottoscrizione al manifesto
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Iniziative legislative al fine di rendere immediata la decorrenza della rimodulazione della fiscalità in senso ecologico e per la revisione delle regole di tutela, uso o consumo, fiscalità delle risorse ambientali.
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Iniziative presso corti internazionali per applicare il principio “Chi inquina paga” in Italia.
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Iniziative presso la Corte dei Conti per tutelare il cittadino dal danno erariale da rendite antiecologiche.
COLLEGAMENTI ESTERNI
Potete trovare la versione integrale del manifesto a questo link
Il sito ufficiale di Legambiente
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